Torre, una lettera del sindaco
"Intervenga subito Veltroni"

Servizio di
Marco Barabotti

"Io sono ottimista: le assicurazioni per condurre in porto l'operazione di salvataggio della Torre sono molte e autorevoli". Lo ha ribadito il sindaco di Pisa, Piero Floriani parlando ieri mattina con il presidente del comitato degli esperti Michele Jamiolkowski. Il sindaco ha fatto ancora di più. Oggi invierà una lettera al vice-presidente del consiglio Walter Veltroni sollecitandolo "a un impegno concreto e urgente del governo" per risolvere lo spinoso problema del finanziamento al comitato.
"A metà settembre - ci ha detto ieri Floriani - insieme a Jamiolkowski, sono stato a Roma, per prendere parte ad un incontro presso la presidenza del consiglio dei ministri. Col dottor Forlenza, consigliere per gli affari giuridici di Veltroni, abbiamo parlato a lungo del problema Torre e di tutte le questioni relative ai finanziamenti per la sua cura.

"Ci sono tutte le condizioni - dice Floriani per essere ottimisti circa la buona volontà del governo di risolvere ogni tipo di problema"


Dal dottor Forlenza abbiamo ricevuto rassicurazioni sull'attenzione, anche economica, del governo.
Ma c'è di più. Un altro semaforo verde è arrivato da Prodi. "Domenica promeriggio - dice il sindaco - , il presidente del consiglio Prodi, che mi è venuto a trovare in Comune, si è mostrato fortemente interessato affinché il destino della Torre (quindi del suo comitato) sia attentamente seguito e porti a risultati positivi. Del resto la Torre oltre ad essere patrimonio di ricchezza della città, è anche un patrimonio dell'umanità".
Intanto c'è chi parallelamente al comitato degli esperti, porta avanti un suo discorso. l'associazione culturale "Torre Domani", che ha sede a Cesena, e che propone la sua ricetta. Quasi sempre ogni riunione del comitato, i suoi aderenti sono presenti alle conferenze stampa, con tanto di accredito, strappato qua e là.
Il loro discorso parte "da un dato di fatto". "Quanto hanno speso le quindici commissioni che si sono susseguite - dice Vittorio Novelli - , non lo sapremo mai. Sappiamo che la diaciassettesima, ancora in carica, in tre mesi doveva stabilire il progetto di massima; ma sono passati sei anni e la stessa sta studiando ancora opere provvisorie".
Cosa propone l'associazione "Torre Domani", costituita, a detta dei suoi aderenti, da imprenditori, esperti in costruzioni, docenti e tecnici? "Qualsiasi operazione di consolidamento - dice Novelli - deve prevedere per ora una sua riduzione di pendenza. Pertanto proponiamo l'imbragamento della Torre per darne stabilità immediata e consentirle una sua eventuale apertura. Inoltre prevediamo la riduzione della pendenza di un metro, mediante asportazione di una porzione di terreno a forma di cuneo sotto le fondamenta utilizzando il filo diamantato usato per il taglio del marmo nelle cave. Infine l'eventuale allargamento delle fondamenta con una corona circolare. Le tre fasi sarebbero eseguite in 18 mesi di lavoro, con poca spesa; e la Torre non avrebbe più problemi per millenni".
Su cosa basa "Torre Domani" queste sue certezze? "Sono state fatte - dice ancora Novelli - delle prove sperimentali con esito positivo. La riduzione della pendenza mediante asportazione del terreno era già usata dagli antichi esecutori. Siamo a conoscenza di un campanile pericolante raddrizzato totalmente in soli 15 giorni di lavoro. Il fatto è avvenuto nel 1931 a S. Rocco di Guastalla (Reggio Emilia); dopo 64 anni il suo equilibrio è ancora perfetto"


IL CASO
"Mancano 7 miliardi", si lamenta il comitato guidato da Jamiolkowski

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Marco Barabotti

Il solito refrain. I1 comitato degli esperti per la salvaguardia della Torre piange per la mancanza di fondi. Il governo rassicura: "State tranquilli non vi mancherà niente". Ma il presidente Jamiolkowski batte a cassa: "Non c'è una lire e abbiamo impegnato lavori per 6-7 miliardi".
Jamiolkowski, poi risponde con un garbato malumore ai giornalisti che gli chiedono cosa farà il comitato per sollecitare la spinosa questione: "Se il problema dei finanziamenti non sarà risolto entro un mese l'intero comitato degli esperti si autosospenderà dall'incarico".
Il presidente del consiglio, Romano Prodi, il giorno prima, parlando con il sindaco durante la sua visita a Pisa, aveva detto: "L'attenzione del governo per la Torre è massima. Nel momento in cui ci sarà un progetto definitivo, noi lo finanzieremo subito".
E un'altra assicurazione è venuta ieri dal sindaco di Pisa Piero Floriani che a metà settembre ebbe un incontro a Roma con il consigliere per gli affari giuridici della vice-presidenza del consiglio dei ministri, Forlenza.
"Prodi e Veltroni - dice il sindaco - hanno dato la loro totale disnonibilità, a più riprese, affinché si faccia tutto il possibile per salvare la Torre. E per rassicurare ulteriormente il professor Jarniolkowski ho preparato una lettera che invierò subito a Veltroni, sollecitandolo a fare in modo di venire incontro, il prima possibile, alle richieste del comitato". Ma veniamo allo stato di salute della Torre. "Meno male - ha detto Jamiolkowski - che dal punto di vista tecnico la situazione è positiva. La Torre si è stabilizzata, recuperando la pendenza che aveva registrato nel settembre nero dell'anno scorso, vale a dire riducendo lo strapiombo di 2,7 millimetri".
Quali sono state le decisioni maturate nell'ultima "due giorni" del comitato? "Intanto - ha detto Jamiolkowski - va rifatta la fognatura sotto la Torre, perchè l'attuale situazione potrebbe pregiudicare la stessa stabilità alla stregua degli allagamenti al catino del monumento. Sarà completato poi il lavoro dei dieci ancoraggi ed inizierenno in via preliminare la sottoescavazione, ad una profondità di 65 metri".
Confermata anche la probabile installazione come ha detto lo stesso Jamlolkowski, "di due cavi aerei da applicare alla Torre durante la fase dei lavori, qualora ci fosse qualche preoccupazione per la stabilità ancoraggi che partirebbero dal secondo anello e che sorvolando il prato sarebbero fissati ai blocchi di cemento, all'altezza dell'Opera della Primaziale".
Infine un'altra buona notizia, vale a dire l'esperimento positivo del rinforzo strutturale della Torre "soprattutto con iniezioni di cemento armato" e l'avvio, in via preliminare, del restauro architettonico del monumento da parte dell'istituto centrale di restauro di Roma.




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