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IL FATTO DEL GIORNO/ I LAVORI SARANNO CONCLUSI ENTRO POCO PIU' DI UN ANNO

Torre, il conto alla rovescia


Servizio di
Valeria Caldelli

La Torre continua a non star bene, però non si è aggravata. Da circa due anni la grande ammalata non perde più neanche un centesimo di millimetro grazie al contrappeso di 800 tonnellate di piombo che la sostiene. Gli orrendi lingotti dovranno però essere presto tolti dalla base del campanile e sostituiti con i dieci ancoraggi a 40 metri di profondità che il comitato intende applicare entro la fine del 1999.
A quanto pare non ci saranno ritardi nella tabella di marcia e nel giro di poco più di un anno forse turisti e pisani potranno nuovamente vedere la piazza nel suo splendore con la Torre finalmente risanata. Lo ha assicurato il professor Michele Jamiolkowski, coordinatore del comitato, al termine della riunione che si è svolta lunedì e martedì nelle stanze dell'Opera della Primaziale.
Intanto proseguono i lavori per l'installazione del cavo aereo che dovrà sorreggere il monumento durante gli interventi "chirurgici". Presto prenderà il via anche il cosiddetto rinforzo strutturale e per fortuna le analisi compiute sulle pietre, sulle colonne e sugli archetti inducono all'ottimismo. "Si tratterà di interventi molto piccoli che riguarderanno solo una parte limitata della Torre", spiega Jamiolkowski, sottolineando che gli ultimi dettagli sono ormai pronti e che presto si darà il via anche a questi lavori.

E per quanto riguarda le polemiche, il comitato sembra deciso a non lasciarsi coinvolgere. Al deputato europarlamentare Monica Baldi, che lamenta la mancanza di interesse nei confronti di una iniziativa che porterebbe soldi europei alla Torre, Jamiolkoski risponde duro: "Intendo restare fuori dalle polemiche politiche. Comunque noi non abbiamo alcun debito nei confronti della signora Baldi e del consiglio europeo. Abbiamo fatto tutto quello che ci è stato richiesto e adesso è il ministero che deve dare il via al progetto. In ogni modo se ci sarà bisogno di un'altra lettera la scriveremo. Non è certo questo il problema".
E lo spostamento del convegno? "E' dovuto soltanto alla mancanza di fondi, dal momento che il ministero non ci ha autorizzato ad usare i 120 milioni necessari prendendoli dai finanziamenti per la Torre. Avrò presto una riunione con il sindaco, il presidente della Regione e quello della Provincia per ottenere fondi dalle banche locali. Se tutto andrà bene il convegno si svolgerà a febbraio".



L'INGEGNERE DI TOKYO PROPONEVA UNA SERIE DI "INEZIONI" NEL TERRENO SULLA BASE DI UN METODO DA LUI INVENTATO

I "13 saggi" bocciano il professore giapponese

"Non esiste una cura miracolosa che possa salvare la Torre". Così il professor Jamiolkowski ha liquidato l'ennesimo progetto inviato al comitato, sottolinenado che, se venisse applicato, porterebbe più danni che miglioramenti. "La Torre è come una vecchietta molto malandata", ha. detto. "Perciò un medico che non conosca tutte le sue malattie, ma soltanto una o due delle sette che la affliggono, finisce per fare proposte non realizzabili".
"Bocciato", dunque, il progetto del professor Wataru Nakanishi, direttore del Nakanishi Institute of Technology di Tokyo, che ieri mattina è stato comunque ricevuto dal comitato insieme a tre suoi collaboratori e al professor Dino Dini, il quale alcuni mesi fa in una conferenza aveva parlato delle nuove tecnologie per salvare la Torre, riferendosi proprio al metodo del professor Nakanishi, usato in varie parti del mondo, ma sfortunatamente non adatto per il campanile di Bonanno.
"Noi andremo avanti con i nostri progetti", ha spiegato il professor Jamiolkowski, "pur restando sempre aperti a vagliare tutte le proposte che ci verranno presentate".
Infatti il comitato ha aperto la porta anche ad un tecnico cinese esperto in raddrizzamento di torri che ha inviato il suo progetto tramite l'Associazione Italia-Cina. Ma sfortunatamente il testo è scritto in cinese e quindi incomprensibile. "In ogni modo se questa persona sarà rintracciata e potrà spiegarci la sua idea, noi lo ascolteremo".
Nessun commento, invece, sull'idea di un altro giapponese, che, anzichè raddrizzare la Torre intende far pendere la piazza, in modo da creare quell'angolo retto tra il monumento e il terreno che Bonanno avrebbe tanto voluto, ma che non era riuscito ad ottenere.

 

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