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Pisa: Cenni Storici della Toscana

CENNI STORICI DELLA TOSCANA

PREISTORIA
(Foto:)La presenza dell'uomo in Toscana fin da epoche remotissime è dimostrata da numerosi ritrovamenti paleontologici, alcuni dei quali di importanza eccezionale.
La civiltà musteriana è ben rappresentata da abbondanti ritrovamenti di industria
litica trovata sia in superficie che in grotte.
Anche i popoli cacciatori e raccoglitori del Paleolitico superiore hanno lasciato abbondanti resti, specie di industria litica. Tracce del periodo Neolitico sono stati rinvenuti in strati superiori di alcune grotte.
Con la prima età del ferro in tutta la regione si sviluppò la civiltà Villanoviana, alla quale si sostituì la civiltà etrusca.

ETRUSCHI
Stabilitisi inizialmente fra l' Arno ed il Tevere, si espansero poi su un territorio molto più vasto che comprendeva anche l' Umbria e la Campania a Sud, parti dell' Emilia e della Liguria a Nord.
L' origine di questo popolo resta ancora un mistero, ma, comunque, gli Etruschi rappresentano la prima radice omogenea della Toscana. A questo popolo si devono la prima organizzazione politica, il primo sviluppo civile e il primo sfruttamento economico del territorio toscano.
Gli Etruschi trasformarono i dispersi abitati preistorici in città la cui vita si è sviluppata nei secoli fino all'età contemporanea. Città come quelle di Chiusi, Volterra, Cortona, Arezzo, Fiesole, Artimino, Comeana e quella, recentemente scoperta, di Prato hanno una continuità di tre millenni; una continuità che, a parte la Grecia, non può vantare nessun' altra regione d' Europa.
Organizzati in città-stato, a volte in lotta tra loro e senza mai avere uno stato unitario, gli Etruschi non ressero alle forti pressioni di Roma e, dopo un progressivo ritiro, furono sottomessi dai romani.

ROMANI
Il dominio romano si impose in Toscana agli inizi del III secolo a.C. La conquista fu in alcuni casi facilitata dalle alleanze e dalle amicizie di alcune città etrusche come Arezzo, Cortona e Perugia.
La lingua etrusca andò perduta, soppiantata dal latino. Comunque nel primo secolo della dominazione romana la regione etrusca prosperò, anche grazie al favore del governo romano. Ma nell' ultimo periodo dell' età repubblicana l' Etruria subì un progressivo decadimento, appesantito dalla crisi della coltivazione del grano e dell' estrazione mineraria. L' inizio dell' età imperiale vide dunque l' Etruria come una regione degradata e in continuo spopolamento.
L' imperatore Augusto intervenne con apposite leggi ed istituì, dal Tevere all' Appennino Tosco-Emiliano la "VII regione". Successivamente, sul finire del III secolo, l' imperatore Diocleziano sottopose l' Etruria, ora denominata "Tuscia", ad un nuovo ordinamento e fu unita amministrativamente prima all' Umbria e successivamente all' Emilia.

MEDIOEVO
Dopo le prime invasioni barbariche, peraltro costituenti solo eventi passeggeri, si aprì una nuova epoca per la Toscana con le conquiste dei Longobardi, i cui insediamenti furono particolarmente intensi nelle Garfagnana e a Lucca, nella Lunigiana, a Pistoia, Prato, Siena e nel Chiusino.
La situazione non cambiò di molto con il successivo dominio dei Franchi, i cui signori si sostituirono ai signori longobardi.
La Toscana feudale non si organizzò mai in ordinamento unitario e già nell' XI secolo singole città emersero con propri ordinamenti e rappresentanze (Arezzo, Siena, Firenze, Prato, Pistoia, Pisa). Le tensioni tra le città crebbero e si moltiplicarono e poco potè l' imperatore Federico II che, specie con il castello da lui voluto a Prato sede dei vicari imperiali, usava la Toscana come punto di forza delle lotte contro il papato. Alla morte di Federico II presero forza le istanze popolari e delle organizzazioni artigiane che imposero la loro presenza nei governi delle città.

DAL RINASCIMENTO AI MEDICI

Dopo continue lotte si arriva alla fine del XV secolo con la Toscana quasi interamente sotto il dominio della repubblica fiorentina, che però non era riuscita a dare unità politica allo stato che si era costituito. A questa necessità rispose la costituzione della signoria dei Medici, una famiglia originaria del Mugello, nata da un' accordo tra Papa Clemente VII e CarloV. Nel 1569 Papa Pio V consacrò solennemente la signoria medicea elevandola a granducato. Il granduca Ferdinando I (1587-1609) dette rilevanza politica europea al granducato operando per sottrarlo alla pesante protezione della Spagna favorendo i rapporti con la Francia. Lo stesso Ferdinando I dette impulso all' agricoltura con le bonifiche della Maremma senese, nel pisano e in Valdichiana.
Cosimo II (1610-1621) continuò la politica di equilibrio tra Spagna e Francia, ma con scarsa incisività; altrettanto basso fu il profilo del governo del consiglio di reggenza e quello del granduca Ferdinando II. La signoria medicea si chiuse con Giangastone nel 1737.

DAI LORENA ALL' UNITA'  D' ITALIA

La risistemazione europea a seguito della guerra di secessione polacca il granducato di Toscana fu assegnato a Francesco Stefano di Lorena in compenso del suo stato ceduto a Stanislao Leszczynski.
Il mutamento della situazione comportò per la Toscana una decisa ripresa economica e di iniziative amministrative, di riforme innovatrici, con meriti anche della classe dirigente toscana formatasi fin dagl' ultimi tempi della dinastia medicea. Furono risistemate le finanze, ridotto il debito pubblico; politica economica liberista, l' allentamento dei vincoli alla proprietà e la soppressione dei privilegi feudali migliorarono le condizioni della regione.
Sotto Pietro Leopoldo (1765-1790) si effettuarono le bonifiche e il ripopolamento delle zone paludose, fu favorita l' agricoltura con la proprietà privata; importanti le riforme amministrative che tennero conto delle autonomie locali, le riforme dell' ordinamento giudiziario.
Dopo la breve occupazione del 1799, i Francesi occuparono nel 1800 la Toscana, il cui regno fu assegnato a Ludovico di Borbone col titolo di re d' Etruria. Poi, col trattato di Fontainebleau del 1807, fu annessa all' impero francese. Sotto il governo di Elisa Baciocchi risentì i vantaggi di notevoli riforme.
Con la restaurazione sul trono toscano tornarono i Lorena con Ferdinando III: si tornò agli ordinamenti precedenti all' occupazione francese, ma del regime napoleonico furono conservati il Codice di Commercio, il sistema ipotecario, la pubblicità dei giudizi, lo stato civile.
Sotto il governo di Leopoldo II si svilupparono tendenze moderate, ci si rivolge con maggiore attenzione ai problemi sociali ed economici, preparando la Toscana al rinnovamento civile e politico. Lo stesso Leopoldo II concesse nel 1848 la libertà di stampa, la guardia civica e lo statuto.
Quando però le idee politiche repubblicane e filopiemontesi si fecero più forti il granduca fu costretto alla fuga: si instaurò il triunvirato Guerrazzi-Montanelli-Mazzoni, cui seguì la dittatura del solo Guerrazzi. Però il 28 luglio 1850 Leopoldo II potè rientrare in Toscana preceduto da truppe austriache. Ma ormai i più ritenevano i Lorena non più idonei a governare. Leopoldo II non volle partecipare alla Seconda Guerra d' Indipendenza, preferendo lasciare la Toscana, che si dette un governo provvisorio con Bettino Ricasoli.
Con il plebiscito del 15 marzo 1866 la Toscana fu annessa al regno di Sardegna.

ETA'  CONTEMPORANEA

All' inizio del XX secolo, con il suffragio universale, si irrobustirono le posizioni politiche di sinistra, mentre i cattolici si accordarono con i liberali contro il pericolo socialista prima e comunista poi, fenomeni particolarmente gravi a causa della notevole industrializzazione della regione (i cantieri Orlandi a Livorno, le industrie tessili a Prato, le cartiere di Lima, l' industria di Larderello, ecc.). Comunque i conflitti di classe non impedirono alla Toscana di progredire notevolmente, beneficiando, come tutta Italia, del favorevole periodo dei primi anni del ' 900.
Dopo la Prima Guerra Mondiale (1914-1918), il ventennio fascista e la Seconda Guerra Mondiale (1940-1945), la pace venne finalmente ristabilita e nel referendum del 1946 la Toscana si schierò a larga maggioranza a favore della repubblica.
Il resto è storia di questi giorni, una storia costellata di numerosi personaggi, che dalla Toscana, hanno dato un notevole contributo alla vita politica, economica e sportiva, nazionali ed internazionali. I successi della piccola e media industria e dell' artigianato hanno consolidato il prestigio della Toscana a livello internazionale, affiancato dall' attività turistica, forte della bellezza e varietà del patrimonio ambientale, monumentale e museale, che attirano folle di turisti da tutto il mondo, affascinati dalla straordinaria bellezza di questa regione.
 

Pisa: cenni storici della toscana

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